LA NOSTRA VISIONE DEL MONDO
Le Radici del sè
Respiro - Radicamento - Presenza Incarnata
Sono espressione di una condizione esistenziale che ricerchiamo, come esperienza base per definire i propri bisogni e orientarsi, pre-condizione per ogni scelta nella propria vita.
Sono il centro vitale da cui si muove l’energia che porta nel mondo.
Respiro e(‘) vita
È una funzione vitale per l'organismo, dunque per la nostra esistenza e tuttavia essendo un’attività semiautonoma non portiamo molta attenzione ad essa, se non in casi particolari che richiedono un impiego attento: vedi le attività sportive.
La regolazione del respiro, tuttavia, influenza i nostri stati emotivi ed essi influenzano la nostra respirazione, e di conseguenza tutto l’organismo ne è coinvolto e ne viene modificato.
Riteniamo quindi che avere maggiore consapevolezza del proprio modo di respirare può aiutare a comprendere in che modo ci muoviamo nel mondo e in che modo ci sosteniamo con il respiro, e divenirne consapevoli significa anche darsi l’opportunità di rendere questa attività un sostegno in specifiche situazioni: ansia, stress, ad esempio.
Uno dei nostri focus, quindi è portare l'attenzione ed esplorare - nel vivere quotidiano - questa attività così vitale che spesso diamo per scontata, ma senza la quale la nostra esistenza non sarebbe possibile.
Le radici dell’essere umano sono nell’ombelico (osho)
È un termine che viene utilizzato dall'analisi bioenergetica e intende un processo che, attraverso il sostegno del respiro, aiuta la persona a stabilire un contatto adeguato con il suolo che lo sostiene (Lowen)
Processo, dunque: significa che non è statico, bensì è un movimento continuo seppur influenzato nel ritmo da agenti interni ed esterni all’organismo (persona). Nel corpo si percepisce come una sensazione di appoggio dei piedi al pavimento connessa alla certezza di avere il suolo che ci regge; i piedi sono “piantati” sebbene non immobili e viviamo un generale senso di pienezza e peso.
È uno stato indispensabile per muoverci dal pensiero all’azione per dare concretezza ai nostri desideri e bisogni.
Ci sono espressioni di uso comune che esprimono bene questo concetto come ad esempio avere i piedi piantati a terra o al contrario avere la testa tra le nuvole.
Presente = Dono
Esprime anzitutto la dimensione del presente (qui-e-ora) e dunque una dimensione necessariamente anche corporea.
Ciò è strettamente connesso al processo di radicamento che diventa presenza incarnata all’interno della cornice dello spazio e del tempo presenti.
Essere presenti - per noi terapeuti della gestalt - al confine di contatto, prevede essere presenti con tutte le nostre funzioni, percettive, sensoriali e cognitive, in una data situazione (contesto e tempo).
Poter stare nelle situazioni di vita con questa particolare attenzione senza scordare che siamo un organismo mente-corpo e che costruiamo le nostre esperienze e diamo loro significato non solo attraverso il pensiero, ma anche e soprattutto attraverso l’esperienza corporea che ci aiuta a costituirci e definirci via via nella nostra interazione con e nel mondo.
Essere presenti è anche un donarsi a, seguendo l’etimologia del termine presente = dono; offrire dunque il proprio esser-ci all’altro.
Tuttavia presenza è anche collegato al Presente, qui-e-ora, unica possibilità per esser-ci e quindi necessariamente con i sensi e la sensorialità, che non possono essere altro che esperienze nel qui-e-ora.